Scegliere gli infissi in legno non è semplice come sembra. Molti elementi vanno presi in considerazione… Ecco quali!
Torniamo a distanza di tempo con un altro articolo sugli infissi in legno.
In particolare dopo aver parlato del “Perchè non devi acquistare i serramenti in legno” ti parliamo di come scegliere gli infissi in legno adatti per te.
Gli infissi in legno sono apprezzati per la loro eleganza, per l’impatto che esercitano sull’estetica dei locali. Presentano inoltre caratteristiche interessanti anche sul fronte del risparmio energetico, senza contare la versatilità, la quale presta il fianco alla creazione dei modelli più svariati.
Si fa presto a dire infissi in legno. In realtà, in commercio sono presenti molte tipologie. Orientare le proprie scelte può risultare difficoltoso. Da qui, la necessità di conoscere i criteri da prendere in considerazione, soprattutto in riferimento ai materiali e alle loro caratteristiche.
Una panoramica sugli infissi in legno
Gli infissi in legno presentano almeno quattro vantaggi competitivi rispetto alle altre tipologie. In primo luogo, esprimono una estetica più raffinata, più complessa e gradevole. Possono afferire ora alle stile rustico ora a uno stile più elegante, ma restituiranno sempre una sensazione di bellezza che l’alluminio e il PVC non sempre riescono a dare.
Sono anche versatili, in quanto versatile è il materiale con cui sono realizzati. D’altronde, il legno è da sempre un materiale di costruzione. Ciò pone in essere una offerta ampia e varia.
Infine, il loro costo è di norma equilibrato, alla portata di tutti, anche quando si chiamano in causa i legni più pregiati. Ottime, poi, sono le capacità di isolamento termico, fattore sempre più determinante al giorno d’oggi.
Di contro, si segnala una certa complessità nella manutenzione degli infissi in legno rispetto alle alternative, ma i serramenti in legno di nuova generazione promettono di fare la differenza. Leggi in particolare il nostro articolo meglio PVC o Legno.
I criteri per scegliere gli infissi in legno
Come scegliere dei buoni infissi in legno? In primis, va detto che non esiste l’infisso perfetto, bensì quello più adatto alle proprie esigenze. I criteri che esponiamo qui di seguito ti aiuteranno a fare la quadra tra quello di cui hai bisogno e quanto offre il mercato.
- Lamellare o massello. Quella tra lamellare e massello è la distinzione più importante. Il lamellare è composto da strati di legno sovrapposti uno all’altro. Il massello è ricavato un pezzo unico, di norma proveniente dal “cuore” dell’albero. Gli infissi in legno lamellare sono tecnicamente più performanti in quanto maggiormente trattati. Di fatti, sono privi di “impurità”, e regolari sia nella composizione che nell’estetica. In compenso, il massello è meno costoso..
- I trattamenti. Gli infissi in legno possono essere oggetto di trattamenti “speciali”, che ne aumentano il pregio estetico e riducono gli oneri manutentivi. Il riferimento è alle laccature coprenti e alle vernici trasparenti. Le prime proteggono, le secondo proteggono e conservano un certo effetto naturale. I trattamenti ovviamente incidono sui prezzi degli infissi in legno.
- Le aperture. Questo criterio non incide moltissimo sui costi ma è fondamentale per scegliere con cognizione di causa. Di base, le aperture più richieste (e adatte) sono quelle ad anta battente, a vasistas e scorrevole.
- Il materiale. E’ il criterio più importante, anche perché incide su tutto: estetica, efficienza energetica, versatilità, costi.
Quale legno per gli infissi
Vale la pena, dunque, affrontare il tema dei materiali, descrivendo quelli più apprezzati e indicati per gli infissi.
Abete. E’ uno dei materiali più semplici e meno costosi. Di colore tendenzialmente chiaro, è facile da lavorare e reperibile. Infatti, cresce un po’ dappertutto nell’emisfero nord, sebbene prediliga le zone fredde e temperate. Le potenzialità “energetiche” sono medie.
Larice. Dal punto di vista estetico può essere posto al medesimo piano dell’abete. Tuttavia, è considerato di maggior pregio. La sua caratteristica principale è la resistenza agli agenti atmosferici. Vanta dunque un buon equilibrio tra necessità di tipo funzionale, design e costi. Predilige il medesimo habitat dell’abete.
Quercia (rovere). E’ un legno estremamente duro, dunque capace di conservare le sue qualità nel tempo. Le proprietà termine sono buone, ma paragonabili a quelle dell’abete. Possiede un’eleganza “naturale”, che ne giustifica l’uso tanto per la produzione di mobili, quanto per la fabbricazioni di serramenti. L’areale della quercia è immenso, e copre gran parte dell’emisfero boreale, dall’America settentrionale all’Asia centrale.
Pino. Ottimo materiale, anche perché estremamente reperibile, almeno da queste parti. Si caratterizza per una buona deformabilità ed elasticità. Ciò ne ottimizza sua le potenzialità termiche sia quelle “meccaniche”. E’ un legno di medio-pregio, ma può essere migliorato a seguito di alcuni trattamenti.
Okumè. E’ un legno molto particolare. In primis, perché si presenta con uno spiccato colore rossastro. In termini di design, dunque, può dire la sua. Anzi, è considerato tra i più pregiati. Secondariamente, vanta una resistenza straordinaria agli agenti atmosferici. Allo stesso tempo, presenta un cuore morbido, dunque non è rinomato per la resistenza alle sollecitazioni meccaniche. In virtù di ciò, è adatto ad alcune tipologie di apertura piuttosto che ad altre. E’ un legno tipicamente africano, sebbene la relativa specie possa crescere anche nelle zone più calde della fascia mediterranea.
I criteri che abbiamo descritto ti aiuteranno certo nella valutazione.
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